“Le parole sono sempre le stesse, sempre i soliti convenevoli, poi quando c’è da operare si nascondono, non rispondono o indugiano. Sono consapevoli  che le persone si stancano e dimenticano, sono certi che il tempo gioca a loro favore”. Lo scrive l’associazione Il Mondo che Vorrei onlus in un volantino che sarà distribuito alla festa de Il Fatto Quotidiano alla Versiliana.

“L’abbiamo scritto per gli ultimi tragici fatti accaduti in Italia. Abbiamo visto i soliti riti di ordinanza e di pura formalità, l’abbiamo scritto perché noi l’abbiamo già vissuto il 29 giugno 2009 e lo viviamo ancora oggi.

“Il Mondo che Vorrei non può impedire tragedie come San Giuliano di Puglia, Casalecchio di Reno, Moby Prince, L’Aquila, Modena, Tyssen Krupp, Genova, Andria e Corato, Viareggio e Amatrice.

“Noi non siamo amministratori delegati, dirigenti, ministri, presidenti del Consiglio: siamo padri, madri, sorelle, fratelli, nonni, nonne e zii e come tali possiamo solo decidere di non delegare.

“Come possiamo dare in mano la nostra speranza, la nostra vita a chi non riesce o non vuole conoscere, capire, approfondire e studiare ciò che è avvenuto a Viareggio.

“Come possiamo affidare le nostre aspettative a chi davanti ad una telecamera si dimostra solidale e poi quando deve decidere ed essere veramente efficace all’interno delle istituzioni o deve prendere la responsabilità morale e politica si tira indietro.

“Noi lo abbiamo deciso per noi stessi, sulla strage di Viareggio non possiamo e non vogliamo delegare.

“Sette anni di studi con avvocati, sette anni di processo (oltre 100 udienze), sette anni di confronti con i nostri periti, sette anni dove abbiamo dovuto incontrare e raccontare il nostro dolore a istituzioni Presidenti, Ministri, Senatori e Onorevoli. Sette anni dove ancora aspettiamo la verità e la giustizia in un aula di Tribunale e tutto questo lo abbiamo scritto in un documento la ‘carta’ de ‘Il Mondo che Vorrei’.

“L’abbiamo presentata a Viareggio al consiglio comunale aperto il 9 giugno scorso e chi ha voluto dimostrare concretamente che sulla pelle bruciata delle 32 vittime non si può continuare a prendere in giro i familiari e che il dolore e la verità non si possono eludere, lo ha fatto senza giri di parole sottoscrivendo il nostro documento.

  • COMITATO NAZIONALE  “NOI NON DIMENTICHIAMO” sottoscritta
  • REGIONE TOSCANA                                                               sottoscritta e approvata all’unanimità
  • PROVINCIA DI LUCCA                                                           sottoscritta e approvata all’unanimità
  • DIOCESI DI LUCCA                                                                 sottoscritta
  • COMUNE DI FORTE DEI MARMI                                       sottoscritta e approvata all’unanimità
  • COMUNE DI SERAVEZZZA                                                   sottoscritta e approvata all’unanimità
  • COMUNE DI STAZZEMA                                                        sottoscritta e approvata all’unanimità
  • COMUNE DI MASSAROSA                                                     sottoscritta e approvata all’unanimità
  • COMUNE DI PIETRASANTA                                                  sottoscritta e approvata all’unanimità

“All’appello manca il nostro Comune, questo ferisce noi familiari, ferisce nuovamente una città intera.

“Siamo certi chi nuovamente sarà alla guida della città saprà sanare questa nuova ferita, ci aspettiamo che la prossima amministrazione avrà il coraggio e l’onesta di votare come prima mozione del suo incarico il nostro documento.

“Vogliamo ricordare che il Processo sulla sicurezza delle Ferrovie Italiane e sui controlli del trasporto di merci pericolose, dove lo stato Italiano si è defilato accettando i soldi delle assicurazioni rinunciando alla costituzione di parte civile, è ancora in corso e ad oggi non si è ancora chiuso il primo grado.

“Tuttavia, a causa della legge italiana a febbraio 2017 due dei cinque reati, l’incendio colposo e le lesioni colpose andranno in prescrizione. I familiari coinvolti a causa dell’imperizia, della negligenza e dell’incuria dell’uomo, non ci stanno. Noi non accettiamo che si eluda la responsabilità e la verità, per noi è disumano che uomini, donne, ragazzi, ragazze e bambini bruciati vivi nella sicurezza delle proprie case siano nuovamente uccisi con una legge fatta dagli uomini. E se gli uomini hanno la volontà, come tali possono cambiarla”.

(Visitato 88 volte, 1 visite oggi)

Mostra fotografica collettiva a Stiava

Incontro sulle problematiche dell’Istituto Chini-Michelangelo